Lesioni acute

Le lesioni acute

Nel campo sportivo questa nuova Terapia Manuale, risolve brillantemente le distorsioni articolari, gli stiramenti e gli strappi muscolari, la pubalgia.

Nel gioco del Calcio gli infortuni più frequenti sono le lesioni muscolari e le distorsioni articolari sia a livello di ginocchio che all’articolazione tibio-tarsica.

Dopo una prima diagnosi effettuata dal Medico Sportivo, e da una mia precisa valutazione funzionale, questi traumi vengono trattati tempestivamente entro e non oltre le 24 ore dall’infortunio, ad emoraggia cessata.

Con questa Metodica innovativa si possono risolvere in tempi molto brevi, in genere si ha la ripresa funzionale nel giro di 48-56 ore!!

Questo eccellente risultato è dovuto all’iperemia sanguigna carica di O2 favorita dal mio trattamento, che mantiene in vita le cellule, (da ricerche e studi istologici e scientificamente provato che le cellule degenerano quasi completamente dopo 24 ore dall’evento traumatico).

La Terapia Manuale Riflessa da me praticata ripristina la rete capillare e favorisce lo smaltimento dell’ematoma e delle sostanze tossiche generate dalla lesione, inoltre grazie allo stimolo nervoso provocato dalla mia tecnica avviene un miglioramento sensibile sulle terminazioni nervose, sulla Placca motrice, sui Fusi neuromuscolari, responsabili del controllo del tono muscolare.

L’ottanta per cento degli atleti da me trattati hanno ripreso l’attività agonistica dopo solo 3 giorni dal trauma lesivo!!!
Si recupera uno stiramento muscolare in 5-6 giorni, uno strappo di I° grado in 10 giorni. Nelle distorsioni di I° grado 6 giorni al massimo!

Approfondimenti Scientifici per Medici Sportivi, Ortopedici e Fisioterapisti

L’intervento da me praticato sull’atleta ha come base terapeutica, il compito di mantenere in vita le cellule lesionate, questa grossa iperemia con O2 confluita dentro il muscolo ad emoraggia cessata (in genere l’emoraggia dei vasi sanguigni lesionati nella lesione cessa dopo 5-6 ore a seguito di un corretto pronto soccorso), consente una cicatrizzazione con il tessuto originario, evitando la cicatrizzazione “classica” con tessuto connettivale anelastico che allunga enormemente i tempi di recupero e causando spesso recidive.

Con il Metodo Montani (TMR) si evitano le reazioni infiammatorie delle cellule lesionate, che normalmente rilasciano diverse sostanze gli Wound hormones, che si comportano da chemio-attrattivi, accrescendo lo stravaso delle cellule infiammatorie (Chazaud e coll. 2003; Hirata e coll. 2003; Tid ball,1995); inoltre si riesce ripristinare la rete vasale permettendo nel tempo un ricambio fisiologico del sangue che contribuirà a scongiurare postumi di fibrosi o ancor peggio miositi ossificanti e calcificazioni.

Sicuramente visti i risultati conseguiti in questi anni con vari atleti, con la TMR si potenzia notevolmente quel meccanismo intrinseco descritto e sperimentato da (Hurne e Kalimo nel 1992 e Kalimo e coll., nel 1997 e da Rantenam e coll. 1995) dove spiegano che malgrado il muscolo sia una fibra irreversibile post-mitotico, avviene un ripristino del muscolo stesso con un pool di cellule indifferenziate denominate cellule satelliti dislocate al di sotto della membrana basale che avvolge ogni fibra muscolare.

Queste cellule prima proliferano e si differenziano in mioblasti che, collegandosi con le fibre sopravvissute (grazie alla TMR), attraverso dei miotubi, vanno a rinforzare ulteriormente le singole fibre, fissandosi su di esse. Così la parte di fibra muscolare “rigenerata” acquisisce la sua forma matura, con una normale striatura.

Per concludere ritengo che l’efficacia del mio intervento sia dovuta essenzialmente all’apporto di O2 nel muscolo con questo richiamo di sangue (il muscolo lesionato va in deficit di O2 soprattutto nelle prime 24 ore, formando cosi l’acido lattico che assume una linea guida per la riparazione con i fibroblasti, quindi con tessuto anelastico).

L’ossigeno da me convogliato attraverso il trattamento effettuato agendo sui Centri Cardio-Regolatori e Respiratori del Bulbo e sui centri nervosi collegati al muscolo lesionato provocherà un beneficio tale da permettere una ripresa funzionale rapidissima!!

D’altronde, come sapete tutti, l’ossigeno è vita!

Fusi neuromuscolari
Muscolo striato scheletrico

Tempi di recupero

Contrattura muscolare: 2 giorni
Stiramento muscolare: 5 giorni
Strappo di I° grado: 10/12 giorni
Strappo di II° grado: 15/20 giorni
Distorsioni articolari di I° grado: 5/6 giorni
Distorsioni articolari di II° grado: 10/15 giorni